Quarta tappa

Da Gargnano a Gardola (Tignale)

Da Gargnano a Tignale

 

1° tratto. Gargnano – Muslone (Segnavia N. 30-265)

Da Gargnano, nei pressi del semaforo e di lato alla chiesa parrocchiale, si prende la ciottolata via Crocefisso, posta a monte della strada statale (segnavia N.30 – attenzione a non imboccare la via precedente, asfaltata, che conduce invece al cimitero).

La strada si snoda all’inizio tra le alte muraglie delle limonaie, offrendo angoli di grande interesse. Giunti alla cappella del S. Crocefisso, si prosegue tenendo la sinistra e, seguendo le indicazioni bianco-rosse, si continua sulla carrareccia attraverso la fascia degli uliveti, fino ad incrociare per due volte la strada asfaltata per Muslone. Al secondo incrocio la si percorre in salita, lasciando dopo una santella votiva il segnavia N.30 che porta alla località Pis, per proseguire lungo la via carreggiabile sul nuovo segnavia N. 265. Superata una galleria paramassi, il percorso ritorna tra gli ulivi. Siamo alla località S. Gaudenzio, luogo ricordato anche da D.H. Lawrence, che, agli inizi del ‘900 soggiornò a Gargnano per un lungo periodo lasciando numerose e interessanti descrizioni. Da qui, abbandonato l’asfalto, si prende il sentiero che passa di fianco a un minuscolo cimitero; superatolo, si segue un antico viottolo che taglia in diagonale il pendio, attraversando in più punti la strada principale e giungendo infine a Muslone (Q. 460 s.l.m.; h. 1,15).

Il paese, antico e solitario, posto sull’orlo di un’alta parete rocciosa a picco sul lago, nonostante sia costituito da una manciata di case, fu sede comunale e vanta una storia singolare che risale fino al medio evo. Dalla balconata di fianco al sagrato della chiesa di S. Matteo la vista spazia sulla catena del  monte Baldo, che si erge di fronte a noi, distendendosi poi sui golfi del basso lago in un unico e suggestivo scenario.

Muslone ha un piccolo negozio di alimentari -aperto solo il pomeriggio-.

2° tratto. Muslone – Piovere (Segnavia N. 265)

Usciti dal paese, si prende la stradina tra gli orti in direzione nord-est, inoltrandosi in seguito tra i castagni. Dopo un breve tratto nel bosco, il paesaggio muta di nuovo facendosi all’improvviso brullo e selvaggio. Attraversiamo un canalone percorso da una impressionante pietraia e, più in là, superiamo altre distese di massi che sembrano perdersi direttamente nel lago: sono le cosiddette “ravere”, canali di scarico dei soprastanti dirupi del monte Rocchetta. In ogni modo il cammino non presenta alcuna difficoltà ed è raccomandabile anche a chi volesse compiere un’escursione senza dover superare faticose salite. Alle pietraie si susseguono distese terrazzate coltivate a magri, ma molto apprezzati uliveti (a Tignale è attivo un frantoio presso il quale acquistare il prezioso olio). Dopo circa due chilometri, eccoci ai bordi di Piovere, anticipata dalla chiesa di S. Marco, anch’essa svettante su uno spalto roccioso, punto panoramico d’eccezione per ammirare il Garda e il monte Baldo.

Piovere offre possibilità di ristoro e di approvvigionamento. (Q. 417 s.l.m.; h. 0,50 – tot. h. 2,00).

3° tratto. Piovere-Aer (Segnavia N. 265)

Dalla chiesa, seguendo le segnalazioni, si attraversa il paese risalendolo nella parte alta, fino alla deviazione che ad un certo punto si stacca sulla destra, per passare di lato ad un bar-ristorante che fa capo a un vasto villaggio residenziale. Proseguendo sempre nella stessa direzione, riprendiamo il sentiero che corre pressoché pianeggiante, ritornando in un ambito di pregio naturale. In lontananza lo scroscio dell’acqua preannuncia la presenza di un torrente che scorre all’interno di una stretta vallata. Seguendo il segnavia, si dovrebbe scendere per un tratto gradinato; è raccomandata tuttavia, prima di imboccarla, proseguire per una leggera deviazione, continuando ancora per un tratto sulla strada pianeggiante, fino ad un ponticello in pietra e alla forra successiva, per ammirare alcune spettacolari cascate. Ritornati al bivio del tratto gradinato, si guada il torrente e si incontra un’ultima cascata, forse la più spettacolare, dopo la quale si risale sull’altro versante immersi in un ombroso bosco di lecci, fino ad incontrare i primi campi terrazzati. Il tracciato passa ora sotto un altro insediamento di villette. Seguendo con attenzione i segnali, ci si sposta ancora per un tratto verso nord-est, giungendo infine alla frazione Aer (Q. 571 s.l.m.; h. 1,00 – tot. h. 3,00).

4° tratto. Aer – Oldesio (Segnavia N. 265 – 266)

Aer presenta alcuni angoli interessanti (si segnala in particolare una bella casa in pietra, sotto il cui porticato è stato sistemato un antico torchio). L’itinerario, che è segnalato con il N. 265, ci conduce su un poggio che si protende verso il lago, discendendo poi attraverso bei campi coltivati ad uliveto, fino ad incrociare la via provinciale. Facendo attenzione ai segnali, la si attraversa prendendo il viottolo poco più in basso, a sinistra, (non seguire la strada carrareccia a destra che ci condurrebbe ad una proprietà privata). Stiamo attraversando una ombrosa valletta, che supereremo poco più avanti su un antico ponte in pietra. Risaliti sul versante opposto, lasciamo il bosco per ritornare tra gli uliveti. All’incrocio con la strada carreggiabile si presentano due possibilità: scendere fino al lago per raggiungere la località “Prà de la Fam”, lungo il segnavia N. 260, oppure risalire a Oldesio e Gardola, centri turistici che offrono una vasta scelta per il pernottamento. La prima soluzione offre la possibilità di percorrere un sentiero sospeso tra i dirupi, di grande spettacolarità e di particolare interesse botanico, giungendo in riva al lago nei pressi di una grande limonaia recuperata dalla Comunità Montana locale, visitabile in certi orari (consultare il sito del Parco alto Garda bresciano).

Al Prà, rinomata stazione per gli appassionati di surf, sono disponibili anche due locali per la ristorazione e una locanda affittacamere. Vi è anche una fermata dei pullman (passaggi non frequenti- consultare orari- società SIA – Trasporti Brescia nord).

Per chi raggiunge direttamente Gardola, senza usufruire della deviazione, il tempo di percorrenza da Aer è di circa un’ora. Totale di tappa da Gargnano a Gardola h. 4,00.

Da Aer al Prà h. 1,10 – Totale da Gargnano h. 4,10.

La deviazione al lago, per chi intende approfittarne ma risalire poi a Gardola, comporta circa h. 1,30 di cammino in più e un dislivello positivo di circa 500 metri.

Copyright © Franco Ghitti

 

Alla quinta tappa

5- tappa

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